Articolo pubblicato il 27.09.2022

POSSO CONTROLLARE IL CELLULARE DI MIO FIGLIO?


Ormai tra i giovani l'utilizzo del cellulare ed in particolare del servizio di messaggistica e dei social network è diventato la norma, tanto che i ragazzi passano la maggior parte del tempo a chattare con amici o a postare sui vari social.

Può accadere che i figli si mostrino un pò riservati e non raccontino più di tanto alla propria famiglia, da ciò la preoccupazione di molti genitori.

Starà bene, avrà dei problemi, cosa gli passa per la testa, chi frequenta, come sta vivendo la scuola?Questi sono solo alcuni degli interrogativi che possono tormentare la mente di alcuni genitori.

Ed allora l'unica via sembra quella di scoprire di più verificando le conversazioni ed i post dei propri figli.

Ma dal punto di vista giuridico è lecito? Possiamo controllare i cellulari dei nostri figli o è una violazione della loro privacy?

La responsabilità dei genitori nei confronti dei figli è evidente.

L'art. 30 della Costituzione dichiara che: E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio , l'art. 2048 del codice civile recita : Il padre e la madre, o il tutore, sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati o delle persone soggette alla tutela, che abitano con essi.

D'altra parte anche i figli hanno diritto alla loro privacy.

Nel 2014 la Corte di Cassazione con la sentenza numero 41192 ha confermato una condanna per il reato di cui all'articolo 617 del codice penale inflitta dai giudici di merito a un uomo separato che aveva registrato le conversazioni tra la ex consorte e i figli. "Il diritto/dovere di vigilare sulle comunicazioni del minore da parte del genitore non giustifica indiscriminatamente qualsiasi illecita intrusione nella sfera di riservatezza del primo (espressamente riconosciutagli dall'art. 16 della Convenzione sui diritti del fanciullo approvata a New York il 20 novembre 1989 e ratificata dallo Stato italiano con legge 27 maggio 1991, n. 176), ma solo quelle interferenze che siano determinate da una effettiva necessità, da valutare secondo le concrete circostanze del caso e comunque nell'ottica della tutela dell'interesse preminente del minore e non già di quello del genitore".

Nel 2020 però il Tribunale di Parma con la sentenza n. 628/2020 ha dichiarato che i genitori sono tenuti a controllare i figli, se necessario anche mediante controlli e verifiche che possono, e talvolta devono, essere penetranti al fine di proteggere i figli dal pericolo di gravi pregiudizi.

Al genitore è consentito dunque vigilare sulle comunicazioni dei figli, ma serve un'effettiva necessità per giustificare tale ingerenza.